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martedì 30 aprile 2013

Parole da Medjugorje


La Madonna usa un’altra espressione: “Preghiamo per coloro che non hanno ancora sperimentato l’amore di Dio”. Lei li chiama così. Lei ci chiede di inserire nelle nostre preghiere quotidiane la preghiera per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. La Madonna dice che la maggior parte delle cose brutte che succedono nel mondo: divorzi, guerre , aborti, droga, ecc. viene dai non credenti; e Lei dice: “Figli miei, quando voi pregate per loro, voi pregate per voi stessi e per il vostro futuro”.

Oltre alla nostra preghiera, Lei ci chiede di dare buon esempio. Questo non significa che dobbiamo andare a predicare agli altri, criticare gli altri; ma questo significa che noi, con la nostra vita, dobbiamo dimostrare che abbiamo Dio e l’amore di Dio dentro di noi; dimostrare con la propria vita che noi siamo diversi. Da come io ho capito il messaggio della Madonna, non significa che noi dobbiamo tacere, ma credo che Lei volesse dire che, prima di dire qualsiasi cosa, dobbiamo pregare. Se noi preghiamo, Gesù parlerà attraverso di noi; se non preghiamo, ma facciamo le prediche agli altri, le nostre parole saranno vuote e otterranno l’effetto contrario. La Madonna ci chiede che la preghiera per i non fedeli sia al primo posto, la prima preghiera che noi facciamo. Ho chiesto una volta alla Madonna: chi sono i non fedeli? Lei mi ha detto: “Tutti coloro che non sentono la Chiesa come la propria casa e Dio come il proprio Padre”. Una volta a Medjugorje, all’inizio delle apparizioni, la chiesa era piena di pellegrini; abbiamo pregato insieme, cantato insieme e quando noi sei abbiamo avuto l’apparizione, come bambini abbiamo chiesto alla Madonna: “Non sei felice? C’è tanta gente in chiesa a pregare e lodare Gesù!” Lei ci ha guardato con tanta tristezza e ha detto: “Figli, quante dita avete nelle vostre mani? Tanti sono a pregare nella chiesa”. Ecco cosa dice la Madonna: coloro che non sentono la Chiesa come propria casa e Dio come proprio Padre, sono infedeli, non credenti. Le ho chiesto: come dobbiamo pregare per i non credenti, qual è la preghiera migliore, in quale modo? Lei mi ha detto: “Figli miei, pregate con il cuore. Ogni preghiera che voi pronunciate con il cuore per i non credenti è una preghiera buona. Prima di tutto nel vostro cuore sentite amore per loro, provate amore per loro, così loro diventano vostri fratelli e sorelle che non hanno avuto la fortuna di conoscere l’amore di Dio come avete avuto voi. Non criticateli, non giudicateli; ma amateli, pregate per loro e date il vostro buon esempio. E’ questo il modo per cambiarli, per aiutarli e così asciugherete le lacrime dal mio volto per loro”. Perché la Madonna, come Madre, desidera tutti noi sulla via giusta, sul cammino giusto, sul cammino che guida a Gesù Cristo; quando vede che i Figli non vanno sul cammino giusto, Lei soffre. Io vi prego con tutto il mio cuore: pregate per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, perché se anche soltanto una volta poteste vedere le lacrime sul volto della Madonna, sono sicurissima che preghereste con tutto il vostro cuore.

lunedì 29 aprile 2013

Corinzi 1,19 "..Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti..."

Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».



Corinzi 1,17-24
[17]Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. [18]La parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. [19]Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
[20]Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?[21]Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. [22]E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, [23]noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; [24]ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.[25]Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

“Che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde e rovina sé stesso?” (Luca 9:25)
Quando riusciremo a capire noi uomini questo?
Quando ci sveglieremo da questo torpore?
Quando capiremo e coglieremo le vie del SIGNORE?
Forse nell’ultima occasione da qui a breve,quando tutto ciò che è predetto accadrà.
Accadrà per GIUSTIZIA DIVINA e per MISERICORDIA DIVINA affinché ogni anima abbia l’opportunità di ravvedersi,di ritornare al SIGNORE,di capire che il principe di questo mondo è stato definitivamente sconfitto.
Sarà l’ennesimo e ultimo atto d’AMORE del PADRE nei confronti di questa umanità ostile ai Suoi insegnamenti,alle Sue leggi,ai Suoi Profeti,al Suo CRISTO!
Forse ci accorgeremo che stavamo correndo dietro al nulla,ai soldi,al guadagno,al capitalismo,ai giochi subdoli di satana.
Con gli eventi che verranno capiremo il vero senso della vita,quella vita vuota senza Gesù Cristo,che non porta a nulla se non ad una misera esistenza senza l’abbraccio del PADRE,di DIO CREATORE.
Forse quando non ci sarà più da andare al lavoro,non ci sarà più bisogno dei soldi,quando tornerà di moda la carità,la condivisione, allora;forse allora capiremo cosa è necessario alla nostra esistenza;il SIGNIFICATO della nostra vita sulla Terra.
Si proprio quella terra distrutta dagli uomini,vero paradiso terrestre,distrutto,depredato di tutto il suo splendore dai servitori di satana…per cosa poi,il potere,il comando….su cosa che tutto CI E’ STATO DONATO…satana li ha illusi,soggiogati con il loro stesso orgoglio,accecandoli davanti all’effiemero…ohh poveri uomini,che senso avrebbe un’esistenza così passeggera ovunque ci possiamo trovare nell’immensità dell’universo? Il nulla sarebbe nulla,ma tutto questo non lo è;anzi,è la nostra originale missione che DIO ci ha donato.Ha donato ad Ognuno di noi nel SUO IMMENSO AMORE,per noi.
Così come ha dato Suo figlio per noi,per riportarci ad essere quelle creature cui Lui ci aveva destinato,avvolti dal Suo immenso AMORE nell’armonia del creato.
Ci ha dato un compito da svolgere,per nostra scelta,ad oggi ancora a molti di noi sconosciuta;ma nostra e unica.Sempre però nel LIBERO ARBITRIO che Lui ci ha lasciato.

“…Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia…..”

Corinzi 13,1-13
[1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
[2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
[3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
[4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9]La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12]Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
[13]Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

venerdì 26 aprile 2013

Io sono la via,la verità e la vita

Gv 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». 
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".

giovedì 25 aprile 2013

Essere umili in CRISTO


1Pt 5
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo. 
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!



mercoledì 24 aprile 2013

Credete in me e sarete salvi

Gv 12,44-50

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».


Gesù:"Gioite,gioite,gioite,state per essere liberati"

martedì 16 aprile 2013

Gesù io confido in te!



Consiglio del giorno confida sempre nel Signore !
(Salmo 62:8)
Io sono stato giovane, e sono anche divenuto vecchio,ma non ho mai visto il giusto abbandonato, nè la sua discendenza mendicare il pane.
(Salmo 37:25).
DIO non ti abbandona,quand'anche ti trovassi nella situazione più difficile della tua vita DIO non ti farà mai mancare la Sua benedizione.(Ebrei 13:8)
DIO provvede a tutti i tuoi bisogni secondo le ricchezze in Cristo Gesù!
(Filippesi 4:19)

"Io sono il pane della vita"


Dal Vangelo secondo Giovanni 6,30-35

"Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo."

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».

Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».

Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

domenica 14 aprile 2013

Regina Coeli Papa Francesco 14 Aprile



Grande folla di fedeli, almeno 80mila, anche oggi in Piazza San Pietro per il Regina Caeli di Papa Francesco in una stupenda giornata primaverile. Al centro del discorso del Pontefice la pagina degli Atti degli Apostoli che si legge nella Liturgia di questa Terza Domenica di Pasqua. Il servizio diSergio Centofanti: 
"Cari fratelli e sorelle, buongiorno!". 
E' il saluto ormai consueto con cui il Papa si rivolge ai tanti fedeli riuniti in Piazza San Pietro. La pagina biblica citata dal Pontefice riferisce che "la prima predicazione degli Apostoli a Gerusalemme riempì la città della notizia che Gesù era veramente risorto, secondo le Scritture, ed era il Messia annunciato dai Profeti". I sommi sacerdoti e i capi della città cercano di stroncare sul nascere la comunità dei credenti e fanno imprigionare gli Apostoli, ordinando loro di non insegnare più nel suo nome. Ma Pietro e gli altri Undici rispondono: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù … lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore… E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo»". Gli Apostoli vengono flagellati e gli viene nuovamente imposto "di non parlare più nel nome di Gesù". Ma essi se ne vanno, "lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi" a causa del Signore.
Il Papa si chiede dove abbiano trovato i primi discepoli "la forza per questa testimonianza" e da dove venisse "la gioia e il coraggio dell’annuncio, malgrado gli ostacoli e le violenze". "Non dimentichiamo - ha affermato il Papa - che gli Apostoli erano persone semplici, non erano scribi, dottori della legge, né appartenenti alla classe sacerdotale. Come hanno potuto, con i loro limiti e avversati dalle autorità, riempire Gerusalemme con il loro insegnamento?": 
"E’ chiaro che solo la presenza con loro del Signore Risorto e l’azione dello Spirito Santo possono spiegare questo fatto. E’ il Signore che era con loro e lo Spirito che li spingeva alla predicazione spiega questo fatto straordinario. La loro fede si basava su un’esperienza così forte e personale di Cristo morto e risorto, che non avevano paura di nulla e di nessuno, e addirittura vedevano le persecuzioni come un motivo di onore, che permetteva loro di seguire le orme di Gesù e di assomigliare a Lui, testimoniandolo con la vita”.
Questa vicenda della prima comunità cristiana - ha proseguito - "ci dice una cosa molto importante, che vale per la Chiesa di tutti i tempi, anche per noi": 
"Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità si comporta come Gesù nella sua Passione: risponde con l’amore e con la forza della verità”.
Il Papa ha quindi chiesto l’aiuto di Maria affinché "la Chiesa in tutto il mondo annunci con franchezza e coraggio la Risurrezione del Signore e ne dia valida testimonianza con segni di amore fraterno": 
"L’amore fraterno è la testimonianza più vicina che noi possiamo dare del fatto che Gesù è con noi vivo, che Gesù è risorto. Preghiamo in modo particolare per i cristiani che soffrono persecuzione: ma in questo tempo, ci sono tanti cristiani che soffrono persecuzioni, tanti, tanti in tanti Paesi! Preghiamo per loro con amore, dal nostro cuore: sentano la presenza viva e confortante del Signore Risorto".
Dopo il Regina Caeli, Papa Francesco ha ricordato che ieri, a Venezia, è stato proclamato Beato Don Luca Passi, sacerdote bergamasco del 1800, fondatore dell’Opera laicale Santa Dorotea e dell’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea:
“Rendiamo grazie a Dio per questa testimonianza di questo Beato!”
E oggi – ha detto ancora - in Italia si celebra la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema «Le nuove generazioni oltre la crisi»: 
"Questo Ateneo, nato dalla mente e dal cuore di Padre Agostino Gemelli e con un grande sostegno popolare, ha preparato migliaia e migliaia di giovani ad essere cittadini competenti e responsabili, costruttori del bene comune. Invito a sostenere sempre questo Ateneo, perché continui ad offrire alle nuove generazioni un’ottima formazione, per affrontare le sfide del tempo presente”.
Infine ha salutato “con affetto tutti i pellegrini presenti, provenienti da tanti Paesi", le famiglie, i gruppi parrocchiali, i movimenti, i giovani e, in particolare, il pellegrinaggio della diocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, con l’arcivescovo Buoncristiani. Un pensiero speciale ha rivolto anche per i ragazzi e le ragazze "che si stanno preparando alla Cresima”. Quindi il saluto finale: 
“A tutti voi buona domenica a tutti e buon pranzo!”.

venerdì 12 aprile 2013

"Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!"

PRIMA LETTURA (At 5,34-42)
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest'opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio! !».
Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.

giovedì 11 aprile 2013

Daje a'Fransceeeeeee......


Papa Francesco: ascoltare Dio e seguire la strada di Gesù ci rende liberi e felici



Ascoltare Dio ci rende liberi e ci dona quella felicità che “le proposte del mondo” non possono garantire. E’ quanto ha affermato Papa Francesco questa mattina, durante la Messa presieduta nella Cappellina della Casa Santa Marta alla presenza di alcuni dipendenti dell’Osservatore Romano. Il servizio di Amedeo Lomonaco: 
“Obbedire a Dio – ha affermato il Papa - è ascoltare Dio, avere il cuore aperto per andare sulla strada che Dio ci indica. L’obbedienza a Dio è ascoltare Dio. E questo ci rende liberi”. Obbedire al Signore significa ascoltare la sua voce, come ha fatto Pietro, che, rivolgendosi ai farisei e agli scribi, ha detto: “Io faccio quello che mi dice Gesù, non quello che voi volete che io faccia”. “Nella nostra vita - ha aggiunto Papa Francesco - sentiamo anche cose che non vengono da Gesù, che non vengono da Dio”. “Le nostre debolezze, a volte, ci portano su quella strada” o in un altro percorso – ha aggiunto – che prevede un duplice orientamento, una sorta di “doppia vita”, alimentata da “quello che ci dice Gesù” e da “quello che ci indica il mondo”. Ma cosa succede - ha chiesto il Pontefice - quando ascoltiamo Gesù? A volte quelli che fanno l’altra proposta, legata alle cose del mondo, "si infuriano" e la strada finisce nella persecuzione. Molti ascoltano quello che Gesù chiede loro, tanti sono perseguitati. Molti con la loro vita testimoniano la volontà di obbedire a Dio, di percorrere la strada che Gesù indica loro.
E’ questa la meta – ha spiegato Papa Francesco - alla quale oggi la Chiesa ci esorta con questa Liturgia: “Andare per la strada di Gesù”. Si tratta di non sentire le proposte del mondo, “proposte di peccato” o di compromesso che ci allontanano dal Signore. “Questo non ci renderà felici”. L’aiuto per percorrere la strada indicata da Gesù e per obbedire a Dio possiamo trovarlo nello Spirito Santo. “E’ proprio lo Spirito Santo – ha detto il Santo Padre - che ci dà forza per andare”, per proseguire lungo questo cammino. Nostro Padre – ha affermato – “ci dà lo Spirito, senza misura, per ascoltare Gesù e andare per la strada di Gesù”. Ma dobbiamo essere coraggiosi in questo, chiedere “la grazia del coraggio”, il coraggio di dire: “Signore, sono peccatore, alle volte obbedisco a cose mondane ma voglio obbedire a Te, voglio andare per la Tua strada”. Chiediamo questa grazia di andare sempre per la strada di Gesù. E quando non lo facciamo – ha concluso il Papa - chiediamo perdono: “Il Signore ci perdona, perché Lui è tanto buono”.

mercoledì 10 aprile 2013

EZECHIELE PROFETA

 Oggi aprendo la Santa Bibbia mi è venuto sotto mano questo passaggio di EZECHIELE

Ezechiele,3....
18 Quando io dirò all’empio: Certo morrai, se tu non l’avverti, e non parli per avvertire quell’empio di abbandonar la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morrà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 19 Ma, se tu avverti l’empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morrà per la sua iniquità, ma tu avrai salvata l’anima tua. 20 E quando un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché tu non l’avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 21 Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perch’è stato avvertito, e tu avrai salvata l’anima tua".

Riflettiamo...... e gioiamo di essere umili servitori di DIO PADRE.
Evangelizzatori..... come lui ci desidera,dandoci l'esempio dei profeti e delle scritture.
Confidate nel SIGNORE......

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».



Salmo 33 (34)


Alef. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.

Bei. Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Ghimel. Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.

Dalet. Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

He. Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.

Zain, Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Het. L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Tet. Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Iod. Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.

Caf. I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Lamed. Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.

Mem. Chi è l'uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?

Nun. Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.

Samec. Sta' lontano dal male e fa' il bene,
cerca e persegui la pace.

Ain. Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

Pe. Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Sade. Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Kof. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

Res. Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

Sin. Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.

Tau. Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.

Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.


Papa Francesco Catechesi 10 Aprile


ESSERE FIGLI ADOTTIVI DI DIO È IL PIÙ GRANDE DONO CHE RICEVIAMO DAL MISTERO PASQUALE DI GESÙ

Città del Vaticano, 10 aprile 2013 (VIS). Il Santo 
Padre ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì, alla portata salvifica della Risurrezione di Gesù. Dopo aver percorso Piazza San Pietro in papamobile ed aver salutato le migliaia di persone che applaudivano al suo passaggio, il Papa ha spiegato che la fede cristiana "si fonda sulla Morte e Risurrezione di Cristo, proprio come una casa poggia sulle fondamenta: se cedono queste, crolla tutta la casa. Sulla croce, Gesù ha offerto se stesso prendendo su di sé i nostri peccati e scendendo nell’abisso della morte, e nella Risurrezione li vince, li toglie e ci apre la strada per rinascere a una vita nuova".
 
"Con la Risurrezione di Gesù - ha proseguito il Papa - qualcosa di assolutamente nuovo avviene: siamo liberati dalla schiavitù del peccato e diventiamo figli di Dio, siamo generati cioè ad una vita nuova. Quando si realizza questo per noi? Nel Sacramento del Battesimo. In antico, esso si riceveva normalmente per immersione. (...) Poi il battezzato usciva dalla vasca e indossava la nuova veste, quella bianca: era nato cioè ad una vita nuova, immergendosi nella Morte e Risurrezione di Cristo. Era diventato figlio di Dio. San Paolo nella 'Lettera ai Romani' scrive: voi 'avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: 'Abbà! Padre!''. Èproprio lo Spirito che abbiamo ricevuto nel battesimo che ci insegna, ci spinge, a dire a Dio: 'Padre', o meglio, 'Abbà!' che significa 'papà'. Così è il nostro Dio: è un papà per noi. Lo Spirito Santo realizza in noi questa nuova condizione di figli di Dio. E questo è il più grande dono che riceviamo dal Mistero pasquale di Gesù. E Dio ci tratta da figli, ci comprende, ci perdona, ci abbraccia, ci ama anche quando sbagliamo".
 
"Tuttavia, questa relazione filiale con Dio non è come un tesoro che conserviamo in un angolo della nostra vita, ma deve crescere, dev’essere alimentata ogni giorno con l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, la partecipazione ai Sacramenti, specialmente della Penitenza e dell’Eucaristia, e la carità. Noi possiamo vivere da figli! E questa è la nostra dignità - noi abbiamo la dignità di figli -. Comportarci come veri figli! Questo vuol dire che ogni giorno dobbiamo lasciare che Cristo ci trasformi e ci renda come Lui; vuol dire cercare di vivere da cristiani, cercare di seguirlo, anche se vediamo i nostri limiti e le nostre debolezze. La tentazione di lasciare Dio da parte per mettere al centro noi stessi è sempre alle porte (...). Per questo dobbiamo avere il coraggio della fede e non lasciarci condurre dalla mentalità che ci dice: 'Dio non serve, non è importante per te', e così via. Èproprio il contrario: solo comportandoci da figli di Dio, senza scoraggiarci per le nostre cadute, per i nostri peccati, sentendoci amati da Lui, la nostra vita sarà nuova, animata dalla serenità e dalla gioia. Dio è la nostra forza! Dio è la nostra speranza!".
 
"Cari fratelli e sorelle, dobbiamo avere noi per primi ben ferma questa speranza e dobbiamo esserne un segno visibile, chiaro, luminoso per tutti - ha sottolineato Papa Francesco - Il Signore Risorto è la speranza che non viene mai meno, che non delude. La speranza non delude. Quella del Signore! Quante volte nella nostra vita le speranze svaniscono, quante volte le attese che portiamo nel cuore non si realizzano! La speranza di noi cristiani è forte, sicura, solida in questa terra, dove Dio ci ha chiamati a camminare, ed è aperta all’eternità, perché fondata su Dio, che è sempre fedele (...). Essere cristiani non si riduce a seguire dei comandi, ma vuol dire essere in Cristo, pensare come Lui, agire come Lui, amare come Lui; è lasciare che Lui prenda possesso della nostra vita e la cambi, la trasformi, la liberi dalle tenebre del male e del peccato".
 
"Cari fratelli e sorelle, a chi ci chiede ragione della speranza che è in noi, indichiamo il Cristo Risorto. Indichiamolo con l’annuncio della Parola, ma soprattutto con la nostra vita di risorti. Mostriamo la gioia di essere figli di Dio, la libertà che ci dona il vivere in Cristo, che è la vera libertà, quella che ci salva dalla schiavitù del male, del peccato, della morte! Guardiamo alla Patria celeste, avremo una nuova luce e forza anche nel nostro impegno e nelle nostre fatiche quotidiane. È un servizio prezioso che dobbiamo dare a questo nostro mondo, che spesso non riesce più a sollevare lo sguardo verso l’alto, non riesce più a sollevare lo sguardo verso Dio".
 
Al termine dell'Udienza il Papa si è avvicinato ai disabili che assistevano alla catechesi per abbracciarli.
 

lunedì 8 aprile 2013

Regina Coeli



REGINA COELI 

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia;



Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,



È risorto, come aveva promesso, alleluia.



Prega il Signore per noi, alleluia.



Rallegrati, Vergine Maria, alleluia


.
Il Signore è veramente risorto, alleluia.

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

SAN GABRIELE ARCANGELO E MARIA SS.

(Is 7,10-148,10)
Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».
(Lc 1,26-38)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

domenica 7 aprile 2013

Daje a'Fransceeeee....


“Pace a voi!”
“Non è un saluto, e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi (...) Questa pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio”.
“beati”
“Questa è una parola molto importante sulla fede, possiamo chiamarla la beatitudine della fede. ‘Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto’, questa è la beatitudine della fede. In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per ciascuno di noi!”.
“Regno dell’amore”

“che scaccia la paura dal cuore degli Apostoli”:
“Abbiamo anche noi più coraggio di testimoniare la fede nel Cristo Risorto! Non dobbiamo avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani! Noi dobbiamo avere questo coraggio, di andare e annunciare Cristo Risorto, perché Lui è la nostra pace, Lui ha fatto la pace col suo amore col suo perdono, col suo sangue, con la sua misericordia”.

“speciale missione”
“Invito tutti a portare la Buona Notizia, in ogni ambiente di vita, ‘con dolcezza e rispetto’. Andate nelle piazze e annunciate Gesù Cristo il nostro Salvatore”.
“Preghiamo insieme la Vergine Maria, perché ci aiuti, Vescovo e Popolo, a camminare nella fede e nella carità, fiduciosi sempre nella misericordia del Signore, che Lui sempre ci aspetta, ci ama, ci ha perdonato con il suo sangue e ci perdona ogni volta che andiamo da Lui a chiedere il perdono. Abbiamo fiducia nella sua misericordia”.